Chiesa di S. Agostino  

Pieve Torina (MC)

Incarico: progetto definitivo, esecutivo, D.L.
Anno: 2020
Stato: in corso
Committente: Comune di Pieve Torina
Importo Lavori: 930’539 €
Il comune di Pieve Torina sorge in territorio marchigiano, ai confini con l’Umbria, in una zona di grande valore naturalistico ai piedi della catena dei monti Sibillini. Il convento di Sant’Agostino sorge lungo la Strada Provinciale SP209 che collega Muccia a Visso, in posizione sud-ovest rispetto all’abitato storico.

La fondazione del complesso conventuale è collocabile a prima del 1287 per mano degli eremiti di S. Agostino di Roti (toponimo tuttora esistente situato nelle vicinanze, poco più a monte dell'attuale convento), rispondendo all’esigenza generale di trasferirsi in paese.  Il complesso è stato sede dell’Ordine religioso degli Agostiniani fino al 1782, mentre dal 1786 al 1810, anno della “soppressione delle compagnie, congregazioni, comunie ed associazioni ecclesiastiche” ad opera di Napoleone, fu gestito dall’Ordine dei Passionisti e proprio a quest’epoca risalgono alcuni interventi di restauro e ampliamento. Nel 1976 il complesso assunse le attuali destinazioni di sede museale del "Museo della Nostra Terra" e casa di riposo per anziani, integrata poi dalla residenza protetta. Negli anni ‘50 fu realizzato un fabbricato a ridosso della facciata sud-est della chiesa e prospiciente la strada provinciale, da destinare a Teatro Comunale. Sull’edificio è stato già realizzato un intervento di miglioramento sismico a seguito del terremoto umbro marchigiano del 1997.

A seguito degli eventi sismici del 2016 del cratere Umbria-Marche-Lazio, la chiesa e il convento sono stati seriamente danneggiati e dichiarati inagibili. Il complesso è sottoposto a vincolo monumentale ai sensi della Legge n.42 del 2004.
La Chiesa è addossata sul lato sud-est all’omonimo ex-convento, con il quale condivide una parete. Sul lato nord-est si trova un piccolo corpo destinato, al piano terra, a sacrestia, mentre il piano primo è di competenza delle strutture dell’ex- convento. Sugli altri due lati la Chiesa è libera a seguito anche della demolizione di un fabbricato in c.a. che si sviluppava sul lato lungo verso sud-est. L’edificio sacro è costituito da un’unica navata che appare come un’aula rettangolare di dimensioni lorde in pianta di circa 20x10 m ed alta, all’imposta della copertura, oltre 11 m.

Il progetto si pone l’obiettivo del consolidamento statico e il miglioramento sismico della fabbrica, intervenendo prevalentemente sui collegamenti e migliorando le caratteristiche meccaniche delle murature portanti.

Il progetto si pone l’obiettivo del consolidamento statico e il miglioramento sismico della fabbrica, intervenendo prevalentemente sui collegamenti e migliorando le caratteristiche meccaniche delle murature portanti.

Gli interventi strutturali comprendono operazioni di sostituzione e irrigidimento dei solai, interventi di miglioramento dei collegamenti e delle connessioni con particolare attenzione al collegamento in sommità, affidato ad un sistema di controventi metallici mantenuto a vista. Anche le murature sono oggetto di consolidamento, mediante scuci-cuci, iniezioni di boiacca abbinate alla realizzazione di un intonaco a base calce armato con rete in PBO sulla faccia interna intonacata e con una stilatura armata con trefoli in acciaio inox sulla faccia esterna a vista.
Il progetto architettonico rievoca con pochi gesti la genesi dell’antica spazialità, tentando di riproporre l’originale dimensione architettonica in una chiave di lettura rinnovata. La geometria dei controventi metallici posti in sommità rispetta una serie di allineamenti che ricalcano le generatrici delle originarie volte in camorcanna, non più esistenti. Inoltre, il sistema cartesiano di profili metallici evidenzia il piano che separa le superfici decorate da quelle un tempo nascoste dalle volte in cannucciato.

L’intervento prevede anche la riparazione e il restauro degli apparati decorativi parietali, il ripristino delle finiture interne e la posa in opera di una nuova pavimentazione.

I nuovi elementi architettonici integrano e supportano i nuovi dispositivi impiantistici. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto di riscaldamento a pavimento, elettrico e di illuminazione, necessari all’adeguamento funzionale dell’edificio ecclesiastico.






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