Rigenerazione urbana

Matelica (MC)

Incarico: progettazione definitiva e direzione lavori
Anno: 2022
Stato: in corso
Committente: Comune di Matelica
Importo Lavori: 954'476 €
Partner: Arch. Francesco Fazzio

L’area del centro sportivo comunale Salvo D’Acquisto, estesa per circa 17630 mq, considerando gli spazi pubblici contermini, è sita sul margine sudest del Borgo Nazario Sauro. La strada, sul margine occidentale dell’area, principale percorso di accesso alla città da sud, corrisponde al tratto urbano della Strada provinciale Muccese, connessione tra Muccia e Fabriano (S.P. 256).

Oltre che dal percorso della S.P. 256 l’area è delimitata a nord dai tessuti residenziali posti sul margine meridionale del centro storico, a sud dalla via Madonna dei Pantani – via De Magistris, ad est dalle pendici del terrazzo fluviale inciso dal corso del Fosso di San Rocco o Rio Imbrigno che, unendosi al fiume Esino poco più a nord, definisce i limiti naturali entro cui si sviluppa il centro storico della città.

A partire dagli anni Sessanta del Novecento nel perimetro trovano posto la piscina a nordest, dapprima scoperta poi coperta, infine inglobata in una costruzione permanente. Sono realizzati nel frattempo la stazione di servizio Agip sul margine sudovest e le tribune per il campo da calcio, coperte da pensilina metallica, sul perimetro occidentale, a colmare il dislivello tra la strada e il terreno di gioco. Completano le trasformazioni l’edificazione della palestra – palazzetto dello sport, a formare un volume continuo con la piscina, seppure articolato, infine in anni recenti il centro sociale e il volume del bocciodromo coperto.

Allo stato attuale le strutture sportive sono valutate dagli uffici comunali come inadeguate, sotto il profilo funzionale, ad ospitare le attività cui sono destinate, e sono in via di dismissione progressiva.

L’intervento rientra nel quadro del Programma unitario di riqualificazione urbana, redatto dal Comune di Matelica nel 2021 e consiste quasi esclusivamente in sistemazione dello spazio aperto. Il progetto si configura come un’area a parco articolata in quattro grandi parti:
  • 1).         Una passeggiata attrezzata lungo il Borgo Nazario Sauro, protetta da una aiuola alberata con aceri campestri verso la strada e aperta sull’area centrale a quota inferiore. La passeggiata è compresa tra due ingressi connotati come luoghi focali: la pensilina Agip a sud e il nuovo ingresso all’area a nord, in direzione del centro storico, segnato da una vasca per vegetazione e dal muro di sostegno dell’epigrafe che indica il nome del centro sportivo. La passeggiata, grazie alla mediazione dell’aiuola alberata, è posta a quota leggermente superiore rispetto alla strada urbana, per maggiore protezione e per aumentare la possibiliTà di visioni panoramiche verso il parco. La quota viene riconquistata con una leggera gradonata e una rampa, in modo da rendere pienamente accessibile il percorso e connettere gli spazi pedonali superiore e inferiore.

  • 2).         Un’area di raccordo tra la quota della passeggiata superiore e il sedime dell’attuale campo da calcio, connotato come un pendio terrazzato attraversato da scale, e delimitato dalle due direzioni del percorso urbano maggiore e della pensilina Agip. I terrazzamenti si dispiegano su una differenza di quota massima di circa 5 m a sud, che va a zero a nord in corrispondenza dell’ingresso principale all’area. Sono realizzati con tecniche di ingegneria naturalistica (viminate a delimitazione dei salti di quota) e ricoperti con arbusti di specie autoctone (ginestre, salici, allori accompagnati da specie aromatiche quali lavanda e rosmarino). La loro superficie è quasi interamente permeabile, a meno di sottili fasce per permetterne la percorrenza; sono presenti anche alcune sedute, nella porzione meridionale, da utilizzare per eventuali manifestazioni e spettacoli all’aperto. I dislivelli sono organizzati secondo le direzioni prevalenti di progetto, non parallele tra loro; nell’insieme definiscono superfici leggibili come reinterpretazione di una conformazione naturalistica – più precisamente di una sistemazione agraria di un pendio naturale. 

  • 3).         Un grande spazio centrale a parco, ricoperto in erba, lasciato per il gioco libero;


  • 4).        Aree di margine a est, ovest e sud pensate per ospitare diverse attrezzature per il parco. Si distinguono:

    a).         un’area per un campo di pallacanestro scoperto immediatamente a ovest dell’edificio del bocciodromo, in continuità con la nuova palestra prevista dallo Studio di fattibilità, separato da schermature a verde e posto a quota leggermente superiore alla quota del parco libero. Il campo, posto di fronte alla porzione gradonata del pendio terrazzato, può essere impiegato come area di palco per spettacoli e manifestazioni temporanee;
    b).        un’area per il gioco dei bambini, a sud del campo di pallacanestro, con alberi di piccola-media dimensione a fioritura vistosa (Cercis Siliquastrum), delimitata da siepi e dotata di attrezzature leggere (scivoli, giostre), in cui trova posto una piccola fontana
    c).        un’area a sud, lungo via De Magistris, rimodellata lungo la strada con un pendio erboso e con arbusti per mediare il rapporto tra diversi livelli e morfologie del terreno, e nella cui porzione più prossima al parco centrale può trovare posto un’area sportiva all’aperto;
    d).        il percorso est-ovest che delimita a nord l’area attrezzata è punteggiato da attrezzature leggere per la pratica dello sport all’aperto; il percorso nord-sud ai margini ovest del campo di pallacanestro è dotato di un pergolato leggero ricoperto da rampicanti. In questo modo si può rafforzare il carattere di unitarietà dell’area del campo centrale, marcandone il confine orientale, indipendentemente dalle successive scelte di configurazione dei volumi della nuova palestra prevista immediatamente a est del perimetro attuale di intervento.





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